Certamente la novità non vi è passata inosservata. Da qualche mese il vostro dottore, invece della classica ricetta rossa, vi consegna un foglietto bianco con scritto “Ricetta elettronica – Promemoria per l’assistito” con cui andare in farmacia e ritirare le medicine prescritte.
Il medico di famiglia, infatti, non prescrive più i farmaci sul modulo rosso del Servizio Sanitario Nazionale, ma compila la ricetta in via telematica sul suo computer. Dopodiché, stampa il promemoria e lo consegna all’assistito. Il farmacista, poi, collegato allo stesso sistema telematico, inserisce sul suo dispositivo il codice riportato sul promemoria e accede alla prescrizione elettronica e altre informazioni – come ad esempio eventuali esenzioni – in modo da visualizzare il medicinale prescritto e consegnarlo.
Una rivoluzione digitale avviata in Italia a marzo 2016, in via transitoria, e che a cavallo tra 2017 e 2018 diverrà definitiva. La ricetta dematerializzata sta prendendo campo in tutte le Regioni, e quella cartacea, in parallelo, sta scomparendo un po’ ovunque.
I vantaggi della ricetta dematerializzata
Oltre al risparmio su stampa e distribuzione delle vecchie ricette, quella dematerializzata offre un importante vantaggio: sarà più facile smascherare falsificazioni e abusi. La comodità maggiore della ricetta elettronica è rappresentata dalla possibilità di ritirare i farmaci anche al di fuori della Regione di residenza, visto che la ricetta virtuale sarà accettate in tutte le farmacie – sia pubbliche che convenzionate – sull’intero territorio nazionale con la possibilità di usufruire delle solite esenzioni. Un vantaggio non da poco, quando ci si trova lontano da casa per lavoro o in vacanza. Con la vecchia ricetta, invece, fuori dalla propria Regione si sarebbe pagato il farmaco a prezzo pieno.
Dopo alcuni mesi di fase “transitoria”, la ricetta cartacea è destinata al pensionamento definitivo. Il procedimento digitale sarà l’unico anche per quanto riguarda la prescrizione di esami e visite specialistiche.
Umbria, in arrivo la ricetta elettronica veterinaria
Nel frattempo, con l’obiettivo di assicurare maggiore tracciabilità anche per quanto riguarda l’utilizzo dei farmaci veterinari, la Regione Umbria ha avviato il processo d’informatizzazione della movimentazione dei medicinali per gli animali. L’intento è quello di avviare dal 2018 la ricetta elettronica anche in ambito veterinario, abolendo quella cartacea.
“Il processo”, ha detto l’assessore regionale alla Coesione sociale e al Welfare Luca Barberini, “coinvolgerà l’intera filiera del farmaco e il collegamento con la banca dati centrale dei farmaci permetterà di incrociare i dati di vendita e di prescrizione dei medicinali veterinari. In questo modo sarà possibile avere un quadro più preciso del consumo di antibiotici, quale strumento essenziale per il contrasto al fenomeno dell’antibiotico-resistenza, con particolare riguardo agli allevamenti di animali produttori di alimenti“.