Dopo la sensazionale scoperta dello scorso mese di febbraio, per la seconda volta sono state rilevate, presso le stazioni del LIGO, il Large Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory, le onde gravitazionali, ovverosia le cosiddette increspature spazio-tempo che sono il residuo di violenti fenomeni cosmici.
La seconda rilevazione di onde gravitazionali sarebbe legata al processo di fusione di due buchi neri, ed in particolare alle fasi conclusive del fenomeno cosmico. I due buchi neri sarebbero peraltro molto più piccoli di quelli che hanno portato alla prima rilevazione delle increspature spazio-tempo.
Nel caso in cui nei prossimi mesi saranno rilevate ulteriori onde gravitazionali, gli esperti non escludono che a poco a poco si possa andare a definire una vera e propria mappa dei buchi neri nell’universo. In particolare, nella prima rilevazione di increspature spazio-tempo i due buchi neri avevano una massa pari, rispettivamente, a 29 ed a 36 masse solari, mentre con la seconda rilevazione di onde gravitazionali le masse dei due buchi neri erano di ‘sole’ 8 e 14 masse solari.
Il Large Laser Interferometer Gravitational-Wave Observatory, con i due impianti che sono situati ad Hanford, nello Stato a stelle e strisce di Washington, e precisamente sulla costa del Pacifico, ed a Livingston nello Stato Usa della Louisiana, si conferma quindi essere fondamentale per andare a rilevare quelli che secondo gli esperti sono i fenomeni più potenti del nostro universo. Non a caso la prima scoperta delle increspature è stata definita come un evento senza precedenti dando peraltro ragione ad Albert Einstein ed alle sue teorie sullo spazio-tempo e sulla relatività.