Ci sono dei batteri la cui resistenza agli antibiotici è tale da minacciare a livello globale e mondiale la salute pubblica. Trattasi, nello specifico, di super-batteri per i quali l’OMS, Organizzazione Mondiale della Sanità, per la prima volta ha pubblicato una lista che è complessivamente composta da 12 famiglie di batteri, i più pericolosi al mondo proprio perché la terapia a base di antibiotici non funziona. La lista pubblicata dall’OMS mira nello specifico a indirizzare, a promuovere ed a guidare la ricerca al fine di sviluppare nuovi farmaci contro questi ricercati speciali che in comune hanno l’antibiotico-resistenza. E questi nuovi farmaci dovranno essere pronti in tempo altrimenti nei prossimi anni si stima che nel modo potrebbe verificarsi una morte ogni tre secondi.
Super-batteri, la ‘sporca dozzina’ dell’Organizzazione Mondiale della Sanità
La lista delle 12 famiglie di batteri dell’OMS è divisa in tre gruppi, con il primo gruppo, che è rappresentato dai batteri gram-negativi, che è quello che preoccupa di più in accordo con quanto è stato riportato dall’Agenzia di Stampa AdnKronos.com. Trattasi, nello specifico, di batteri multi-resistenti come Pseudomonas, Acinetobacter, e di diverse famiglie delle Enterobatteriacee, mentre nel secondo e nel terzo gruppo dei sorvegliati speciali ci sono batteri resistenti che causano le malattie più diffuse, dalle intossicazioni alimentari alla gonorrea.
Farmaci contro la resistenza agli antibiotici, impegno case farmaceutiche non basta
In accordo con quanto è stato riportato da Repubblica.it, nei prossimi giorni nell’ambito del G20 è stato organizzato un incontro proprio per discutere del tema relativo alla resistenza agli antibiotici. Con la conseguenza che la lista dei super-batteri dell’OMS potrà essere utile affinché i vari governi, per quel che riguarda la ricerca, possano intensificare gli sforzi. E questo perché non basta la ricerca delle singole case farmaceutiche, per fare in modo di trovare in tempo farmaci contro i batteri resistenti ai trattamenti attualmente disponibili, ma serve uno sforzo comune ed urgente da parte dei governi.