Sono passati poco meno di due anni dalla tragedia di Rigopiano. L’hotel di Farindola, frazione di Pescara, venne travolto e distrutto da una slavina causando 29 morti, tra questi Stefano Faniello. Il padre è stato condannato a pagare una multa di 4550 euro perché ha violato i sigilli apposti sull’area per andare a depositare dei fiori.
Condannato a pagare una multa per violazione dei sigilli
Il pm Salvatore Campochiaro ha emesso una sentenza nei confronti di Stefano Faniello, il gip Elio Bongrazio del tribunale di Pescara ha condannato l’uomo al pagamento di una multa di 4550 euro. L’uomo si sarebbe introdotto abusivamente nell’area sottoposta a sequestro nonostante le diffide e gli inviti ad allontanarsi rivolti dagli addetti alla vigilanza. La storia che ha dell’assurdo è stata raccontata dallo stesso Feniello su Facebook che ha contestato la decisione del tribunale perché lui si è recato a Rigopiano per portare i fiori nel luogo dove “hanno ucciso” suo figlio. Feniello afferma di non voler pagare la multa e di essere disposto a trascorrere tre mesi in carcere, aggiungendo che chi non è intervenuto per salvare le 29 vittime di Rigopiano è ancora in libertà, e annuncia l’intenzione di far arrivare il suo messaggio al Ministro Salvini.
Rigopiano, svolta nelle indagini
Un servizio del TgR Abruzzo andato in onda ieri ha evidenziato importanti novità nell’inchiesta. Due mesi dopo la tragedia, i tecnici del RIS hanno analizzato tutte le chiamate partite dal cellulare del cameriere Gabriele D’Angelo che aveva allertato la prefettura di Pescara due ore prima che la valanga travolgesse il complesso turistico del Rigopiano. Come confermano i tabulati sono 9 le chiamate, materiale investigativo interessante. La procura di Pescara ha dunque dato una svolta all’inchiesta che al momento ha 7 indagati tra cui l’ex prefetto Francesco Provolo, accusato di depistaggio e frode in processo penale. Lo spunto investigativo era stato suggerito dai Ris di Roma appena due mesi dopo la tragedia ma è stato solo grazie ai servizi giornalistici che è stato tirato fuori.