Per quel che riguarda gli studi scientifici sull’invecchiamento cellulare, un team di ricercatori ha fatto un’importante scoperta i cui risultati sono stati pubblicati su Nature Communications. Nel dettaglio, la scoperta riguarda un gruppo di molecole che sarebbero in grado di bloccare i segni del tempo, ed è stata effettuata dai ricercatori dell’IFOM – Istituto FIRC di Oncologia Molecolare di Milano.
Molecole che bloccano i segni del tempo potranno essere sfruttate contro le patologie telometriche
In pratica la classe di molecole identificata dai ricercatori sarebbe in grado di bloccare l’invecchiamento cellulare che è causato dal deterioramento dei telomeri. Non a caso secondo gli studiosi, grazie alla scoperta, si può aprire la strada nel contrastare l’invecchiamento cellulare causato proprio da patologie telometriche che spaziano dal diabete alla cataratta e passando per la fibrosi polmonare, la cirrosi epatica, l’artrite e l’osteoporosi in accordo con quanto è stato riportato da IlFattoQuotidiano.it. Ed ancora si può aprire la strada anche nella cura di alcune malattie rare che causano invecchiamento precoce come la progeria che è detta anche sindrome di Hutchinson-Gilford.
Invecchiamento cellulare, tutta colpa dei telomeri che col tempo si accorciano
Dal punto di vista cellulare, l’invecchiamento si verifica quando i telomeri si accorciano. E questo avviene ogni volta che la cellula si replica per riprodursi oppure si danneggia nel tempo. In caso di danneggiamento la cellula reagisce evitando di replicarsi e di conseguenza tende ad invecchiare diventando una cellula senescente.
Scoperta sull’invecchiamento cellulare, il punto di partenza è stato uno studio dello scienziato Fabrizio d’Adda di Fagagna
Il punto di partenza che all’IFOM ha portato alla scoperta delle molecole, dette molecole antisenso, è rappresentato da uno studio che, realizzato dallo scienziato Fabrizio d’Adda di Fagagna, già nel 2012 si era guadagnato le pagine della rivista scientifica internazionale ‘Nature’.